Charming Italian Chef: riso Agribio Conti scelto per un viaggio gastronomico

Charming Italian Chef: riso Agribio Conti scelto per un viaggio gastronomico

Charming Italian Chef: riso Agribio Conti scelto per un viaggio gastronomico

Summer is Chic & Friends


Giovedì 2 agosto, al Piccolo Lago di Verbania, la festa d’estate è firmata Charming Italian Chef. Nove i cuochi protagonisti, per un vero e proprio viaggio gastronomico che fa tappa nelle diverse isole del gusto. 

Un grande giardino. Un micro lago (quello di Mergozzo). Cinque chef Chic. Un poker di amici. E la festa è servita: giovedì 2 agosto, all’insegna bistellata guidata da Marco Sacco: il Piccolo Lago di Verbania. Una serata en plein air pensata per celebrare l’estate, l’amicizia e il ricco patrimonio enogastronomico italiano. Ma anche un appuntamento ideato per ricordare i valori della condivisione, della socializzazione, della salute, della semplicità e della sostenibilità. Principi fondanti di un’associazione quale Chic – Charming Italian Chef: nata nel 2009, diretta da Raffaele Geminiani e ormai nutrita da oltre un centinaio di soci. In patria e all’estero. Un gruppo coeso, forte e determinato. Che fa della diversità delle professionalità una virtù. Contemplando cuochi, pizzaioli, panificatori, pasticceri e gelatieri. Per un dialogo dinamico e un confronto costruttivo.

E differenti sono infatti i protagonisti della soirée Chic. Capitanata dal suo vice presidente: il padrone di casa Marco Sacco. Pronto a preparare, come tutti i colleghi, una duplice proposta: una per l’aperitivo e una per lo standing dinner. Così se il prologo prevede zucchina trombetta cotta a freddo e caviale Volzhenka, l’epilogo lascia la scena al pollo arrosto in riva al lago.

Intanto Rie Otsuka – che col marito Francesco Andreotta sta al timone del ristorante Orterie di Stazzona (frazione di Villa Tirano) – contamina. L’Oriente con l’Occidente. Privilegiando il lato green della cucina: tofu fritto con fonduta di mascarpone; e sushi di verdure. In equilibrio fra Giappone e Bel Paese.

Baccalà mantecato alla veneziana e cous cous vegetale all’acqua di pomodoro con caviale al nero di seppia e soia invece per Renato Rizzardi, patron – insieme a Sergio Olivetti – della Locanda di Piero, a Montecchio Precalcino, nel Vicentino. Renato impegnato pure nella messa a punto di un primo piatto: i maccheroni Mancini all’intingolo di anatra tagliata al coltello, piselli, fonduta di Asiago mezzano e polvere di cipolla bruciata. Per due proposte dall’anima rurale e marina.

E poi c’è Tommaso Cannata, bakery man visionario e illuminato. Socio di Simenza – cumpagnìa siciliana sementi contadine, titolare della Boutique del Pane a Messina e pronto ad aprire (il primo giorno d’agosto) la sua nuova “casa” meneghina, in corso Indipendenza 5. Tommaso e il suo arancino 100% siciliano. Proprio così, visto che il riso è il carnaroli semintegrale dell’Agribioconti di Nello Conti, imprenditore di Lentini, in terra siracusana; panatura e pastella sono a base di antichi grani isolani; il ragù è realizzato con carni siciliane e pomodoro siccagno; i formaggi filanti sono tuma e ragusano, e i piselli sono local. Mentre il pidone messinese – sorta di rustico panzerotto-calzone a foggia di mezzaluna – prevede un ripieno a base di scarola, pomodoro, tuma e acciughe.

E il pastry chef Beppe Allegretta? Scende dall’ultimo piano del ristorante Unico Milano per presentare il suo tiramisù in versione speziata. Per poi preparare il dessert: “Summer is a state of mind“. Traduzione: Inspiration Fraise e Passion by Valrhona, mango, cocco, aceto balsamico e spezie dark sweet.

Ma non finisce qui. Perché agli Chic si uniscono quattro amici speciali. Come Danilo Bortolin del ristorante La Beola, all’interno del Grand Hotel Majestic di Verbania. Danilo che cucina il luccio mantecato, corredato di soffice di patate e croccante ai sapori mediterranei; e la quenelle al latte di capra con sciroppo di senape e birra.

Intanto, Franco Marasco va nel bosco e fa un tuffo in acqua. Per creare il crudo di porcino con uovo di quaglia e granita al riccio di mare. Mentre pensa a come far sposare Mediterraneo e Prealpi, servendo un croccante di segale con burro della Val Formazza, alici di Cetara, fegato di triglia e triglia di scoglio. Lui? È lo chef di un salotto intimo e prezioso quale Il Clandestino di Stresa.

Altro friend è Matteo Sormani, deus ex machina della locanda gourmand Walser Schtuba di Riale, sempre nel Verbano. In menu: “Il mio lievitato… collo di maiale, cavolo rosso e cren”; e la testina di vitello croccante, misticanza alpina e ribes. Giusto per non trascurare i tagli più pop della carne.

Non da ultimo Ernesto Tonetto dell’Hotel San Rocco di Orta San Giulio, nel Novarese. Della serie, cambio di lago ma non di filosofia, volta all’eccellenza. A portare la sua firma? La crépinette di gamberi e animella con verza stufata; e il Riso Buono con borragine, carpaccio di funghi porcini e crema all’aglio nero.

In abbinamento, i vini dell’azienda agricola Bruno Agostinetto di Valdobbiadene, fra le colline del Prosecco; nonché quelli della Tenuta Carretta, a Piobesi d’Alba, nel Roero. Anche se i vigneti si estendono sino nelle Langhe.

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